Adobe ha appena aggiunto Nano Banana Pro a Photoshop e, per chi lavora con il Riempimento generativo, è una piccola rivoluzione. Il modello immagini di Google, nato come estensione di Gemini 3, sbarca dentro l’app di fotoritocco più famosa al mondo e si può selezionare direttamente come motore alternativo a Firefly.
Cosa cambia in Photoshop con Nano Banana Pro
Nel pannello del Riempimento generativo compare ora anche il modello Google Nano Banana Pro accanto a Firefly e agli altri partner. In pratica, quando si seleziona un’area dell’immagine e si scrive un prompt, è possibile decidere se far lavorare il motore di Adobe o quello di Google, che punta molto sulla coerenza dei soggetti, sulla resa del testo e sui dettagli grafici. Per chi fa compositing, mockup o creatività social è un upgrade immediato.
Chi può provarlo subito e dove trovarlo
L’integrazione è in rollout in questi giorni per gli abbonati ai piani Creative Cloud Pro e Firefly: oltre a Nano Banana Pro, fino al 1 dicembre sono previste generazioni illimitate con tutti i modelli partner. Per usarlo basta aggiornare Photoshop all’ultima versione, aprire il Riempimento generativo e scegliere il modello Google nel menu a tendina; su alcune postazioni la voce può comparire con qualche ora di ritardo perché l’attivazione è lato server.
Perché questa integrazione è importante
Per Adobe è un passo politico oltre che tecnico: dopo anni passati a spingere solo Firefly, Photoshop diventa sempre più una piattaforma dove i modelli di terze parti entrano ed escono come plugin. Per gli utenti significa più scelta e risultati migliori, ma anche la conferma che la corsa alla migliore AI per le immagini si gioca ormai dentro gli strumenti che usiamo tutti i giorni, non più solo in app sperimentali nel browser. I dettagli tecnici sono elencati anche nella pagina ufficiale Adobe dedicata a Nano Banana.